Il benessere personale passa anche attraverso la salute della nostra bocca. È importante infatti mantenerla sana in primo luogo perchè un bel sorriso è il nostro primo biglietto da visita per gli altri. In secondo luogo perchè i dolori derivanti da disturbi del cavo orale, si sa, sono davvero difficili da sopportare. Chi ha sofferto di carie, malattie gengivali o parodontiti può benissimo confermarlo.
Non sono da meno le cisti dentarie che anche se sono relativamente facili da curare, provocano dei forti dolori.
Cisti dentale, di cosa stiamo parlando?
Trattandosi praticamente di un tumore benigno che può nascere su qualsiasi dente, anche su quelli del giudizio, non deve essere assolutamente sottovalutato. È annunciato spesso da mal di denti, sanguinamento delle gengive, malocclusione o mobilità del dente relativo alla posizione della cisti. A causa del liquido contenuto nella cisti, che viene prodotto in continuazione, la sua dimensione tende ad aumentare costantemente. Se non curata adeguatamente può diffondere l’infezione nel resto del corpo attraverso il sangue, oltre a provocare ascessi e quindi dolore.
– Cisti congenita | Presente dalla nascita o legata allo sviluppo |
– Cisti infettiva | Legata alla presenza di batteri tossici alla base del dente |
Classificazione delle cisti
- radicolare;
- follicolare;
- parodontale.
Il primo tipo è anche il più diffuso. Segue infezioni della parte interna del dente e se non curata si ingrandisce fino a coinvolgere anche l’osso.
Il secondo tipo è di origine genetica e solitamente è causato da un errore nel processo di formazione stessa del dente. L’unica cura possibile passa attraverso l’asportazione chirurgica.
L’ultimo tipo è strettamente legato alla presenza pregressa di parodontiti. Viene curata di conseguenza curando proprio la parodontite a cui è legata.
Come si curano le cisti dentali?
Solitamente è sufficiente un ciclo antibiotico anche se potrebbe essere necessario l’intervento del dentista. L’asportazione della cisti, infatti, risolve il problema nella quasi totalità dei casi, anche se esiste la possibilità di recidiva. Il dentista asporterà la cisti chirurgicamente ma in alcuni casi è necessario la devitalizzazione del dente o anche l’asportazione.
Le recidive sono dovute quasi sempre all’asportazione incompleta della cisti, quindi rappresentano una minima parte.
Cisti, non solo a ridosso dei denti
Le cisti dentali sono quelle più frequenti tra i soggetti che soffrono di questo disturbo. In effetti però le cisti non sorgono soltanto a ridosso dei denti devitalizzati. Esistono in realtà anche cisti che si manifestano sul palato, sul labbro o sulla guancia. In questo ultimo caso il problema è più dermatologico che odontoiatrico
La prevenzione aiuta a combattere le cisti dentali
Dopo questo breve excursus sulle cisti dentali è bene sottolineare un assunto che può sembrare scontato.
L’utilizzo dello spazzolino, elettrico o tradizionale, è il primo passo per una corretta igiene orale. Spazzolando via i residui di cibo si impedisce la formazione di placca e tartaro, che portano poi la carie e le altre patologie. Il filo interdentale perfeziona la pulizia tra dente e dente ed evita gli accumuli di cibo. Infine l’idropulsore pone l’accento sull’igiene orale e regala una pulizia totale nell’intero cavo orale.
Anche in presenza di cisti già formate, l’azione dell’idropulsore può essere determinante nell’igiene orale quotidiana. L’azione dell’acqua a pressione e della modulazione della frequenza del getto aiuta infatti a pulire in modo delicato anche le zone intorno alla cisti.
Quale idropulsore scegliere in presenza di cisti
L’azione dell’acqua, o del collutorio, presente nel serbatoio dell’idropulsore può regalare la pulizia ottimale anche in presenza di cisti. Sarebbe bene però orientarsi verso un apparecchio che preveda la possibilità di regolare la pressione dell’acqua. Una pressione esagerata potrebbe in effetti procurare dei fastidi sulle gengive o più precisamente sulla zona interessata dalla cisti. Alcuni modelli hanno dei pulsanti sul manico della doccina che regolano proprio questo aspetto. Inoltre sarebbe positivo poter modificare anche la frequenza del getto in modo da variare il modo in cui l’acqua accarezza il cavo orale.