Se proprio non possiamo utilizzare il filo interdentale, perché ci disturba o magari ci arreca più danni che benefici, possiamo trovare altre ottime e valide soluzioni per la nostra igiene dentale. Una di esse è costituita dall’idropulsore, chiamato anche “doccia dentale“, un dispositivo che possiamo acquistare e utilizzare in alternativa al filo. Il suo funzionamento è molto semplice e all’interno di questo articolo vedremo, con precisione, come utilizzarlo al meglio oltre a numerosi altri consigli utili.
Prima di cominciare: cos’è di preciso un idropulsore e a cosa serve
Lo possiamo definire come un presidio per l’igiene orale che sfrutta il potere di un forte getto dell’acqua da indirizzare verso il solco presente tra le gengive e lo spazio tra i denti, con lo scopo di rimuovere tutti i residui che lo spazzolino non può fisicamente eliminare. Questo ci consente, in maniera immediata e semplice, di prevenire la formazione di placca e tartaro che possono causare notevoli problemi sia ai denti che alle gengive.
Ogni idropulsore, in media, ha il getto d’acqua regolabile che varia di intensità anche in base alla zona che si desidera lavare. Non tutte le potenze possono essere utilizzate in ogni punto, onde evitare danni che potenzialmente posso essere anche gravi. Oltre alla potenza possiamo regolare anche la frequenza dei getti, che possono essere più o meno veloci.
Non possiamo utilizzare l’idropulsore in sostituzione allo spazzolino e, in realtà, è alternativo al filo interdentale solo in casi davvero speciali. Il dentista, infatti, sconsiglia di utilizzare il solo idropulsore per lavarsi i denti. Possiamo, però, combinare l’azione di tutti e tre per ottenere il massimo per la nostra igiene orale. L’idropulsore, naturalmente, non può fare miracoli ed è particolarmente indicato per i grossi detriti di cibo che rimangono incastrati dopo i pasti. Non possiamo pretendere che elimini la placca, soprattutto quella già formata, ma è un utile alleato per evitare che se ne formi di nuova.
Quindi, per ricapitolare, l’idropulsore:
- è un presidio per l’igiene orale che possiamo utilizzare quotidianamente per eliminare i detriti nel solco gengivale e tra i denti
- è regolabile in intensità e frequenza di getto
- non è sostitutivo dello spazzolino e del filo interdentale (salvo in alcuni casi come quelli di protesi fisse) ma può essere usato insieme ad essi
In questo video un esempio della potenza di un idropulsore e della sua efficacia, test sperimentato da Panasonic:
Come utilizzare l’idropulsore
Prima di decidere di acquistare un idropulsore è bene informarsi sul suo funzionamento, per vedere se è adeguato al nostro caso o se stiamo per effettuare un acquisto inutile. Per questo, adesso, entreremo nel vivo dell’articolo e descriveremo in maniera minuziosa il suo funzionamento. In questo modo, una volta finito di leggere, avremo tutte le informazioni necessarie per valutare con cognizione se davvero ne acquisteremo uno o meno.
Normalmente un idropulsore possiede un serbatoio per l’acqua, varie testine intercambiabili e degli accessori speciali come le punte per pulire la lingua oppure per lavare l’apparecchio ortodontico. La presenza degli accessori non sempre è garantita e possiamo decidere di acquistarne uno che non li possiede se non li riteniamo strettamente necessari per il nostro caso specifico. Per utilizzare il nostro apparecchio in maniera corretta dobbiamo conoscere il funzionamento di ogni parte.
Primo passaggio: il serbatoio
Come prima cosa dobbiamo riempire con acqua il serbatoio dell’idropulsore. Il consiglio è quello di utilizzare acqua tiepida, né fredda né eccessivamente calda. In alternativa, sotto consiglio del dentista, possiamo riempire il serbatoio anche con collutori disinfettanti. Meglio evitare il fai da te e chiedere al proprio dentista se è necessario utilizzare questo accorgimento. L’acqua caricata nel serbatoio sarà quella che andrà a infrangersi contro i nostri denti e contro le gengive.
Secondo passaggio: inserire la punta
Da appena acquistato l’idropulsore è smontato e, per utilizzarlo, bisogna inserire la punta. Normalmente ce ne sono più di una dello stesso tipo per fare in modo che, in famiglia, tutti possano utilizzare un solo idropulsore ma ognuno con la propria punta personale. Per inserirla basterà appoggiarla nel punto apposito, spingerla e attendere che scatti e che si fissi correttamente.
Terzo passaggio: la regolazione del getto
Soprattutto durante i primi utilizzi è bene mantenersi cauti e regolare il getto alla sua potenza minore sia per quanto riguarda l’intensità sia per la frequenza. In questo modo avremo il tempo per vedere bene come funziona e prendere confidenza senza arrecare danni alle gengive. Una volta imparato, invece, possiamo regolare l’intensità in base alla necessità, decidendo di volta in volta se utilizzarlo in maniera più o meno forte.
Quarto passaggio: mettere in bocca prima di accendere
Per evitare getti d’acqua impazziti per tutto il bagno è necessario prima inserire la testina dell’idropulsore in bocca e successivamente accenderlo. Può sembrare scontato ma non lo è poi così tanto. Come un altro semplice consiglio per evitare di sbrodolarsi in maniera eccessiva: cercare di socchiudere la bocca il più possibile e avvicinarsi al lavandino. Naturalmente non è possibile contenere tutto il serbatoio getto dopo getto in bocca, quindi bisognerà eliminarne un po’ via via che si procede.
Quinto passaggio: la pulizia vera e propria
Possiamo cominciare a pulire i nostri denti partendo dall’arcata superiore interna, nello spazio che difficilmente si pulire bene con lo spazzolino. Basterà puntale la testina dell’idropulsore contro la gengiva e attivare il getto, scorrendo dente dopo dente, fino ad arrivare alla fine di tutta l’arcata superiore. Poi possiamo fare lo stesso con l’arcata interna inferiore, dente dopo dente. Naturalmente dobbiamo stare molto attenti a pulire lo spazio tra dente e gengiva e anche quello tra dente e dente, facendo scorrere lentamente il nostro idropulsore da un punto all’altro. Una volta fatto questo possiamo passare di nuovo all’arcata superiore però, questa volta, dedicandoci alla parte visibile dei denti e seguendo la stessa identica procedura. Stessa cosa per l’arcata inferiore visibile.
Una volta fatto tutto questo la nostra pulizia dentale è completa e possiamo spegnere lo strumento, staccare la testina, riporla nel suo apposito spazio ed eliminare l’acqua rimasta nel serbatoio.
I passaggi in breve
- Inserire acqua tiepida nel serbatoio
- Collegare la testina
- Regolare la potenza
- Inserire la testina in bocca e accendere
- Lavare accuratamente tutti i denti stando attenti agli spazi tra essi e al canale tra la gengiva e il dente
Avvertenze e consigli
Una cosa a cui è necessario prestare un minimo di attenzione è l’inserimento della testina. Se, infatti, non viene inserita correttamente si corre il rischio che l’acqua fuoriesca da altri punti senza percorrere correttamente il canale che la porta fino al buco della testina. Inoltre è consigliabile spegnerlo prima di rimuoverlo dalla bocca, sempre per evitare che l’acqua finisca per tutto il bagno o sui vestiti.
In caso di traumi gengivali o condizioni dubbie è meglio non utilizzare l’idropulsore perché l’acqua ricca di batteri potrebbe inavvertitamente infilarsi all’interno della gengiva causando perfino un ascesso. Normalmente, comunque, l’uso dell’idropulsore non presenta particolari pericoli e il suo utilizzo è alla portata di tutti. In caso di dubbi o maggiori chiarimenti ci si può sempre rivolgere al proprio dentista di fiducia che saprà dare i giusti consigli in base al caso di ognuno.
In caso di apparecchio ortodontico, invece, è un perfetto alleato che può sostituire il filo interdentale quasi impossibile da usare, bisogna ricordarsi, però, di acquistarne un modello commerciale dotato del giusto accessorio.